Come diventare graphic designer e lavorare da remoto
Quello del graphic designer è uno dei lavori più creativi e interessanti, che è diventato di gran moda soprattutto negli ultimi anni. Questo è dovuto non solo alla richiesta sempre più crescente, da parte delle aziende che vogliono un’immagine corporativa ben definita e di facile intuizione da parte dei clienti. Anche l’avvento e la diffusione, su larghissima scala, dell’uso quotidiano di internet e delle piattaforme social ha contribuito in gran misura a questo bisogno. Del resto, non è difficile imbattersi in annunci lavorativi da parte di imprese che cercano delle figure professionali specifiche. Queste devono essere capaci di occuparsi della comunicazione grafica sia per quanto riguarda i supporti cartacei, sia dal punto di vista dei canali social, come Facebook, Instagram o perfino YouTube. Ma quali sono, esattamente, le competenze richieste per potersi definire un graphic designer adatto alle richieste del mercato di questi nuovi anni Venti? Scopriamolo insieme in questo articolo, nel quale vedremo anche in che modo raggiungere una formazione ad hoc.
I primi passi del graphic design
Quando si parla di graphic design, ci si riferisce a un lavoro che è nato dalle mani dei pittori e degli architetti e si è sviluppato grazie a delle menti brillanti, che nel secolo scorso hanno saputo tracciare le regole di un percorso comunicativo ben preciso. In Italia, in particolare, si può pensare all’esperienza delle agenzie pubblicitarie che hanno fatto la storia grazie ai personaggi creati per il mitico “Carosello”, negli anni Sessanta. Ecco qui un esempio concreto: chi non conosce Calimero, il pulcino tutto nero originariamente ideato per reclamizzare un detersivo? Anche la storia dell’Arte è stata testimone di fenomeni legati alla pubblicità. Le espressioni forse più iconiche sono le produzioni di locandine da parte di Henri de Toulouse-Lautrec e di Alphonse Mucha, ma non va dimenticato che il logo della più famosa marca di lecca-lecca è stato creato da Salvador Dalí.
La naturale propensione a disegnare e colorare può essere un talento utile, per intraprendere una carriera basata sulle competenze comunemente considerate artistiche. Questo, però, non significa né che sia obbligatorio essere portati a disegnare in modo perfetto la realtà, né tantomeno che non sia possibile diventare un disegnatore grafico se non si sa tenere in mano una matita o un pennello. Soprattutto al giorno d’oggi, dal momento che molti graphic designer lavorano solamente in digitale. Quello che conta, in realtà, è una buona dose di creatività, unita alle giuste competenze e conoscenze, che si acquisiscono e si affinano solo con il passare del tempo e facendo un bel po’ di pratica. Il che è vero, in fondo, per qualsiasi professione nella quale ci si voglia specializzare, che va conosciuta a fondo e per la quale, a volte, può essere necessario un po’ di impegno in più, per salire di livello.
Quali competenze deve sviluppare un graphic designer?
Dunque, cos’altro c’è nella vita lavorativa di un graphic designer, oltre a carta e matita, che rimagono il punto di partenza più versatile almeno per quanto riguarda la creazione dei bozzetti? Prima di impelagarsi nell’uso degli strumenti specifici, come ad esempio le tavolette grafiche, per diventare graphic designer bisogna acquisire delle competenze specifiche. Da una parte è indispensabile conoscere i principali applicativi del pacchetto di software Adobe. Tra questi si trovano il famosissimo Photoshop, che è il trampolino di lancio di una grandissima quantità di aspiranti grafici, grazie alle possibilità che offre per la manipolazione e l’editing delle immagini.
Non va trascurato nemmeno Illustrator, utile soprattutto per chi vuole avere la libertà di creare illustrazioni e icone personali, anziché limitarsi al copia-incolla. Inoltre Illustrator si rivela decisamente indispensabile per quanto riguarda la realizzazione di loghi professionali, che devono essere vettoriali e non basati sui pixel. A completare il pacchetto di base, non va tralasciata una discreta conoscenza del più intuitivo InDesign, che permette di assemblare in formati adatti alla stampa i contenuti realizzati con i due software precedenti. Questo vale per le brochure, i cataloghi o anche i pù semplici volantini. Esistono anche altri programmi, alcuni dei quali gratuiti come Gimp, ma non si tratta di opzioni papabili, se si vuole raggiungere un certo livello di professionalità.
Come diventare graphic designer studiando online
Essere un grafico non significa soltanto conoscere alla perfezione i software digitali. Le competenze di chi deve realizzare layout e immagini dal forte impatto comunicativo devono basarsi, per l’appunto, su tutti gli aspetti legati alla comunicazione visuale. Questo implica una certa conoscenza degli aspetti psicologici legati all’uso delle forme e dei colori, per comprendere e guidare al meglio i propri clienti e realizzare per loro prodotti efficaci. Tutto ciò si applica anche alla scelta dei font, ovvero il tipo di caratteri da utilizzare nella creazione di loghi o per scrivere i testi all’interno di un volantino. Senza dimenticare, quando si parla di colori, che si deve prestare attenzione anche ai filtri delle fotografie inserite all’interno dei materiali per la comunicazione.
Per imparare a utilizzare i software è meglio lasciare perdere i tutorial su YouTube, soprattutto se non si ha la più pallida idea del funzionamento di un qualsiasi programma Adobe. Al giorno d’oggi, in realtà, esistono piattaforme dedicate alla formazione anche di tipo universitario e professionale, senza la necessità di intraprendere un percorso formativo in scuole apposite, che a volte possono risultare piuttosto dispendiose. Magari ti sarà già capitato di sentire parlare dei corsi su Udemy oppure di quelli presenti su Domestika, che sono a pagamento ma che, in realtà, spesso vengono rilasciati a costi davvero bassi, magari in concomitanza con qualche offerta speciale. Si tratta di masterclass complete, alla fine delle quali si può avere la perfetta padronanza non solo dei componenti del pacchetto Adobe, ma perfino per quanto riguarda le tecniche di illustrazione classiche, come l’acquarello.
Una volta raggiunta una preparazione adeguata, si può iniziare a creare un portfolio con i propri lavori migliori, inclusi quelli realizzati come semplice esercizio. Si può puntare a una piattaforma digitale come Behance, oppure semplicemente ai social network come Facebook o Instagram. Anche se sono ritenuti meno professionali di una pagina web personale, si tratta di soluzioni che possono rivelarsi piuttosto utili, sia per quanto riguarda i feedback e i pareri di altri professionisti, sia rispetto alla ricerca di clienti. Va comunque ricordato che, per rispondere agli annunci di lavoro dedicati al graphic design, sono indispensabili sia un curriculum vitae dettagliato, sia un portfolio creativo.
Altra cosa assolutamente da non trascurare è che spesso e volentieri questi sono lavori che possono essere fatti da casa.