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Viaggi e Turismo

Viaggio tra Borghi d’Italia in Veneto, Emilia e Toscana

11 Luglio 2021
 Viaggio tra Borghi d’Italia in Veneto, Emilia e Toscana

In questo articolo faremo un viaggio in alcuni borghi di queste tre regioni, presentando le bellezze che si trovano in posti anche meno conosciuti rispetto alle solite, sebbene stupende, grandi città.

Marostica – Vicenza – Veneto

Piccolo borgo nella provincia di Vicenza, ai piedi delle prealpi e a poca distanza da Bassano del Grappa. Arrivando un comodo parcheggio vi attenderà appena fuori dalle mura. Entrando nella piazzetta principale noterete subito il “Castello da Basso” alle vostre spalle, tutto da scoprire! Al suo interno è possibile visitarlo in autonomia o partecipare a visite guidate che vi spiegheranno la storia e le origini della città di Marostica. Proseguendo con il tour verrete accompagnati al piano superiore dove dagli imponenti torrioni potrete godere di una vista davvero suggestiva; puntando gli occhi sull’orizzonte non potrete non notare il “Castello Superiore”, o Rocca e la cinta muraria che circonda tutta la città . Quest’ultima è percorribile attraverso una passeggiata panoramica coincidente con il Sentiero dei Carmini; una breve ma ripida salita che ci condurrà fino alla Rocca da cui si potrà ammirare una splendida veduta con diverse angolature su Marostica e sulla pianura sottostante. 

Entrambi i castelli furono costruiti intorno al 1312 e sono ancora oggi il fulcro della vita politica e civile. Potrete visitare il castello inferiore tutti i giorni con i seguenti orari 9:00-12:30 / 15:00-18:30.

Marostica è inoltre famosa in tutta Italia per la biennale partita a scacchi a personaggi viventi in costumi tipici medievali; una manifestazione che richiama nel secondo fine settimana del mese di settembre centinaia di spettatori nella piazza Castello.

Il tutto nacque quando due giovani nobili cavalieri si sfidarono a duello per contendersi l’amore e la mano della   bella Lionora, figlia di Taddeo Parisio, governatore del paese. Al termine della sfida il perdente non ebbe nemmeno il tempo di dire “l’importante è partecipare” che il furbo Taddeo, per imparentarsi entrambe le famiglie, gli diede in sposa la figlia minore.

Non c’è momento migliore per scoprire questo bel borgo Veneto

Castell’Arquato – Piacenza – Emilia Romagna

Se volete passare un bel pomeriggio in un borgo medievale potete visitare Castell’Arquato, in provincia di Piacenza. Arroccato in cima ad una collina, da cui si gode di una splendida vista sulla Val d’Arda.

Castell’Arquato è considerato uno tra i cento borghi più belli d’Italia. Qui tutto sembra essersi fermato, passeggiare tra i vicoli stretti e ciottolati ci riporta indietro nel tempo. Vale la pena perdersi lungo le viette, perchè ogni angolo merita di essere visto, ed è proprio tra i vicoli del centro storico che questo piccolo borgo rivela tutta la sua bellezza. Come per esempio Vicolo San Pietro in cui si può vedere una tipica casa a tralicci.

Non avendone sentito parlare prima, dopo aver scoperto questo gioiello in mezzo alle collinette piacentine è difficile rimanerne delusi. Già in lontananza, guardandola, rievoca l’immagine di quelle fiabe che leggevamo da bambini, che parlano di castelli, principesse, draghi, torri. Non a caso a Castell’Arquato è stato girato il film “Lady Hawke”, quello in cui Michelle Pfeiffer si trasforma in falco. La macchina la si lascia fuori dalle mura, ci sono numerosi parcheggi, la maggior parte dei quali gratuiti. Si inizia la passeggiata dal basso del paese, percorrendo Viale delle Rimembranze, viale alberato che ci porta di fronte al Torrione Farnesiano, con a fianco il Palazzo del Duca, con l’omonima fontana. Il Torrione faceva parte del sistema difensivo del borgo e doveva avere funzioni militari. Tuttavia le sue origini sono misteriose e non viene mai citato nei documenti ad esso contemporanei. La leggenda racconta di alcuni passaggi segreti che conducano in altre zone di Castell’Arquato.

Entrati nella Piazza Monumentale attraverso la scalinata o da Via Magno si è ripagati della faticosa salita, in quanto si concentrano qui i tre più bei monumenti di Castell’Arquato in perfetto stato di conservazione: Palazzo del Podestà, Colleggiata di Santa Maria e la Rocca Viscontea. Quest’ultima è visitabile ed ospita al suo interno un museo dedicato alla vita medievale, consigliato è salire fino in cima, da qui si gode di una spettacolare vista sulla piazza. La Colleggiata è una delle chiese più antiche del territorio piacentino, i primi riferimenti ad essa risalgono al secolo VIII e aveva funzione di pieve battesimale.

Dopo aver terminato la visita del centro, si può poi fare una passeggiata lungo le mura del borgo, da cui si gode di un ottimo panorama sulle colline circostanti.

Il medioevo è parte integrante dell’identità di questo borgo e grazie alla rievocazione storica “Rivivi il Medioevo” per due giornate verrà ricreato uno spaccato di accampamento medievale, con il tipico risuonare di spade e armature, tra falò, tornei, esibizioni con danzatrici e musici, falconeria.

Città del Tufo in Maremma – Toscana

Non un borgo singolo, ma una serie di piccole cittadine costruite sulla roccia come fossero un’unica entità.

Ci sono angoli della Toscana, meno conosciuti delle ben più note città d’arte come Firenze, Siena, o Pisa, meno affollati forse, ma che riescono a lasciarti altrettanto a bocca aperta. Tra queste c’è la cosiddetta zona delle “Città del tufo”, nel cuore della Maremma: Pitigliano, Sorana, Sovana. Quest’area è di origine vulcanica, le stesse città sorgono su massi tufacei e le antiche case, costruite sul filo della rupe addossate le une alle altre, sembrano nascere dalla roccia stessa.

Se organizzate un weekend nella zona vi consiglio di fare tappa in tutti e tre i borghi, che anche se simili, offrono un’atmosfera differente gli uni dagli altri. Sarà piacevole scoprirli passeggiando tra i vicoli, stupendosi di angoli fioriti, di belle porticine, di scalinate ripide, delle casette, e dei numerosi gatti che affollano il centro. Non si potrà poi fare a meno di scoprire nei dintorni di quest’area le Vie cave, ovvero canaloni scavati nel tufo e usati probabilmente come strade, che oggi formano una sorta di moderni e suggestivi canyon. Oltre a centri storici suggestivi, natura incontaminata, ottima cucina, vi è la presenza di acque termali dove potersi rilassare: a Sorano esiste un impianto termale oppure nelle vicinanze ci sono le famose Terme di Saturnia, in cui alle “Cascate del mulino” potete godere gratuitamente delle acque solfuree, che nel corso dei secoli hanno generato la formazione di piccole piscine naturali. Insomma la zona delle città del tufo ha un po’ di tutto!

Un’altra esperienza che non può mancare, sarà una bella passeggiata a cavallo!

Pitigliano suscita subito interesse già da lontano, quando dopo innumerevoli curve, la scorgi sospesa su un promontorio a strapiombo, circondata dai boschi. La veduta diventa ancor più magica al tramonto, come si nota dalla foto di copertina. E’ sicuramente, rispetto agli altri due borghi, il più bello e scenografico. Conosciuto come “la piccola Gerusalemme”, per la grande comunità ebraica che vi ha vissuto già a partire dal 1400; nel corso degli anni si rafforzarono i rapporti tra essa e la gente di Pitigliano, che rischiò la vita per nascondere e salvare gli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Di questo sereno rapporto abbiamo testimonianza nella cucina del luogo, che è caratterizzata dalla fusione tra le due culture, ad esempio: buglione d’agnello, gli struffoli, tortelli di ricotta di pecora e lo sfratto, che è il dolce tipico. Del ghetto ebraico è possibile ancora visitare la sinagoga, il cimitero ebraico, la macelleria, il forno, la tintoria e la cantina kosher; ricordatevi che il sabato le visite sono chiuse in quanto giorno di riposo per gli ebrei.

Sovana è un piccolo borgo medievale, appartenente anch’esso come gli altri tre al club dei borghi più belli d’Italia, un tempo fiorente centro etrusco. Il centro storico consiste in vie acciottolate che conducono in pochi passi dalla Rocca Aldobrandesca, alla piazza del Pretorio ed infine alla cattedrale, esempio di architettura romanico-gotico, il cui ingresso è gratuito. Sovana è conosciuta soprattutto per il Parco archeologico, con le sue necropoli etrusche e le celebri tombe, immerse nella vegetazione maremmana. La più famosa delle quali, detta Ildebranda, a forma di templio greco, rappresenta il monumento funerario tra i più significativi dell’Etruria meridionale.

L’ultima città del tufo e quella più antica, è Sorano, definita anche la Matera della Toscana, con le sue casette che si sviluppano in altezza, quasi una sopra l’altra. Il centro è sovrastato dall’imponente Fortezza Orsini, costruita nel Medioevo a dominio del paese. Il complesso della fortezza è costituito da vari edifici collegati fra loro anche da camminamenti sotterranei che permettevano ai soldati di spostarsi velocemente.Visitandoli  è possibile scoprire i trucchi dell’ingegneria bellica, come quelli dei canali che permettevano la fuoriuscita dei fumi tossici della polvere da sparo o quelle dei  fori  per amplificare la voce ed avvertire in caso di pericolo. Il tufo è un materiale facile da scavare e scolpire, infatti il sottosuolo di Sorano è traforato da antiche tombe trasformate poi in cantine e da innumerevoli cunicoli, i più lunghi conducevano al fiume Lente, alla fortezza o chissà dove, ora chiusi o inesplorati.

La parte più misteriosa e selvaggia di quest’area della Maremma è costituita dalle monumentali Vie Cave: veri e propri canyon usati fin dall’antichità, intrappolati tra suggestive e ripide pareti di tufo, che possono raggiungere i 20 metri di altezza. E’ possibile scoprirle attraverso dei trekking a piedi, oppure a cavallo; se ne contano nel triangolo Pitigliano-Sorano-Sovana, circa 21 principali ed altrettante secondarie che collegano tra loro questi tre paesi. La lunghezza media si aggira attorno ai 400 metri, ma alcune raggiungono anche il chilometro. Queste “stradine” umide e ombrose, sul cui fondo sono ancora visibili i segni degli zoccoli degli asini che per secoli vi hanno transitato, hanno appassionato molti studiosi, in quanto sono molte le ipotesi sul loro originario utilizzo da parte degli etruschi (canali per le acque, vie di comunicazione, luoghi esoterici, percorsi sacri..ecc..).

Trascorrere un weekend nelle città del tufo in Maremma è un piccolo viaggio nella storia e nella natura della Toscana, e anche nel magico mistero di civiltà passate; con l’impressione che la zona sia tanto ricca quanto bella, ma che avrebbe bisogno di essere più valorizzata, è per questo che ve la raccomando maggiormente!

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